Il Museo d’arte Mendrisio espone, negli spazi destinati alla collezione, un gruppo di opere di Italo Valenti (Milano 1912 – Ascona 1995), omaggio all’artista milanese a lungo residente nel Ticino. La presentazione di una selezione di opere al Museo d’arte Mendrisio, in parallelo a una scelta di lavori in esposizione al Museo d’arte moderna di Ascona, segue di pochi mesi la grande retrospettiva che si è tenuta la scorsa primavera nelle sale del Museo della Permanente di Milano.
Mentre ad Ascona una serie di collage documentano l’ultimo periodo di attività, le diciotto opere presenti a Mendrisio sono rappresentative di due particolari momenti creativi dell’artista: l’adesione al movimento milanese di “Corrente”, durante gli anni ’40, e il successivo periodo fine anni ’50 in cui abbandona il figurativo per un astrattismo lirico, in sintonia con altri maestri europei del tempo (al Museo di Mendrisio una sala tutta dedicata alle opere della serie Caos). Nel lungo periodo trascorso nel Locarnese,Valenti entrò in contatto con altri artisti emigrati che operavano in Ticino, con Jean Arp, Julius Bissier, Ben Nicholson, Hans Richter, amicizie che segnarono un ultimo fecondo periodo del delicato artista milanese.
La presentazione al Museo d’arte è stata resa possibile grazie al contributo dato dall’Archivio Italo Valenti che ha sede proprio a Mendrisio. Accompagna la rassegna il catalogo Italo Valenti il suo lirico candore (ed. Pagine d’Arte), dato alle stampe da Matteo Bianchi in occasione della recente mostra milanese di cui è stato curatore.
La selezione di opere scelte dalla collezione del Museo è incentrata sul ‘900. Si è voluto in questa presentazione dare spazio ad artisti e opere ancora in gran parte inediti dopo la riapertura delle nuove sale (2009), mettendo in evidenza importanti donazioni avvenute in questi ultimi anni. Da segnalare una scelta di grafiche di Max Huber a 25 anni dalla morte.